Sarà la pièce dal titolo Didon Now diretta da Lina Prosa, e interpretata da Elisa di Dio e Giorgio Cannata a chiudere la prima fortunata rassegna estiva di Clan Off Teatro e Clan degli Attori, presso lo spazio esterno del Museo Regionale Interdisciplinare di Messina.
“Didon Now” è la storia di una donna straordinaria che intraprende il suo cammino fra mare e deserto, guidando il suo popolo sulle sponde di un mare nuovo.
Una regina, una ierofania della Madre mediterranea, una profuga, un’eroina cantata da poeti antichi e dell’oggi: Didone. Drammaticamente consapevole della propria auto-distruzione Didone è l’immagine della donna capace di gettare tutto nell’oblio in nome della passione che in lei ha travolto e bruciato qualsiasi senso del dovere: la Didone, esempio di coraggio e integrità, si trasmuta nell’icona dell’incostanza e dell’abbandono irriflesso al sentimento.
Didone è tutto questo, e anche di più. È la fondatrice di una città, è la guida sicura di un popolo che fugge dalla follia della tirannide, è pellegrina e capa, prima che amante.
In una scena rarefatta si muove come corpo narrante, immagine dell’annientamento progressivo, non reversibile, cui la condanna l’innamoramento fatale per Enea. Un tronco, albero secco pronto per essere aggredito dal fuoco, eppure in germoglio, si staglia al centro dello spazio scenico e allude alla vita, alla morte, all’incognita di ogni viaggio, a radici recise, a rami pronti a fiorire o a spezzarsi sotto i colpi violenti dell’imprevedibile e del destino, che per Didone, ha il nome di Enea.
La regina che con coraggio ha fondato Cartagine, con lo stesso coraggio si abbandona all’amore per Enea, lo straniero, il profugo, il predestinato a un’impresa grande. L’amore si consuma, mentre Didone si spoglia delle sue pelli, e nell’abbandono dell’eroe rincorre il suo destino e lo compie. Enea sulla scena diventa nome e corpo, acrobazia della seduzione e del desiderio, incarnata dal muto personaggio che accompagna la donna sin dal suo primo andare. Seduzioni visive che partono dalla dimensione classica e giocano con l’immaginario liberty e contemporaneo, regalano a Didon now il palpito di una storia remota e viva più che mai sotto la pelle dell’umanità. Queste le premesse di uno spettacolo che saprà di uno spettacolo che saprà regalare infinite emozioni.