Ha preso il via oggi, presso il Cinema Farnese di Roma, la 13ª edizione del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano che si protrarrà fino al 7 ottobre 2020. Una edizione speciale già iniziata a Messina e Napoli e che, prima dell’edizione romana, ha fatto tappa all’Auditorium Ex-Gil di Campobasso dal 28 al 30 settembre. Tra le novità di questa tredicesima edizione vi è il Premio del Pubblico che sommerà i voti raccolti nelle diverse tappe del Festival e sarà proclamato il 7 ottobre nell’evento speciale di chiusura. Per votare: www.cinemaspagna.org
La manifestazione propone una selezione di qualità dell’ultimo cinema spagnolo e latinoamericano in versione originale sottotitolata in italiano, con titoli inediti e anteprime nazionali assolute. “La situazione presente – sottolineano i due curatori – pur complicata, ci porta a non rinunciare alla condivisione della cultura e al dialogo. Il cinema segna una strada per il rincontro!”.
La Nueva Ola presenterà le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione, tra cui il film di apertura, “70 Binladens – Le iene di Bilbao”, thriller di Koldo Serra, regista della celebre serie Netflix “La casa di carta”. Con la mente a “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, il film si avvale dell’eccellente interpretazione di un cast di stelle, tra cui Emma Suárez, una donna con un grave problema da risolvere nel giro di poche ore: ha assoluto bisogno di 35 mila euro (i “binladens” nello slang spagnolo sono i biglietti da 500 euro), ma ecco che una coppia di rapinatori irrompe nella filiale nel tentativo di svaligiarne le casseforti. E qualcosa va, puntualmente, storto…
Quindi l’eclatante esordio alla regia di Belén Funes, “La hija de un ladrón” ruota intorno a Sara, una ragazza-madre costretta a contare solo su se stessa, con il grande desiderio di ricomporre un nucleo familiare e riavere ciò che le è stato tolto. Il ladro del titolo è il padre, un inetto che torna a farsi vivo in cerca di redenzione, ma finisce per costituire l’ennesimo ostacolo nei propositi della figlia. Rivelazione assoluta ai Goya 2020, con il Premio Miglior Opera Prima, ma anche Menzione Speciale della Giuria al Taormina Film Fest 2020 e trionfo per Greta Fernández all’ultimo Festival di San Sebastian, dove ha vinto la Concha de Plata come Miglior attrice.
Realtà e finzione si uniscono in “Els dies que vindran”, film diretto da Carlos Marqués-Marcet e vincitore assoluto al Festival di Malaga 2019 e di tre Premi Gaudì 2020. Nel film si assiste alla vera gravidanza dell’attrice María Rodríguez con il suo compagno David Verdaguer (Verano 1993), fino alla nascita della figlia.
“O que arde – Verrà il fuoco”, terzo lungometraggio firmato da Oliver Laxe, punto di riferimento del cinema d’autore del nuovo cinema spagnolo, indicato da Bong Joon-ho come uno dei cineasti più promettenti nel prossimo cinema mondiale. Il film racconta la storia di Amador, un piromane che dopo aver scontato la sua pena in carcere torna a casa nelle verdi colline di Lugo, in Galizia.
Il regista Samuel Alarcón sarà a Roma per presentare “Oscuro y Lucientes”, la storia e i curiosi avvenimenti che scaturirono dalla morte del grande genio della pittura Francisco de Goya y Lucientes. Da qui il suggestivo gioco di parole del titolo che rimanda alle tinte chiaro-scure che avvolgono la sua scomparsa, avvenuta in esilio nel 1828. Dopo la sepoltura mai nessuno reclamò il suo corpo, nemmeno la famiglia. Anni dopo, alla riesumazione al cimitero di Bordeaux, la sorpresa fu grande: la testa di Goya era sparita…
Tra i titoli presenti nella sezione Latinoamericana: il peruviano “Canción sin nombre”, sontuoso esordio alla regia di Melina León; La Camarista, di Lila Avilés, film candidato per il Messico ai Premi Oscar 2020, la storia della timida e riservata Eve, cameriera in un hotel di lusso a Città del Messico.
“Piazzolla, la rivoluzione del tango”, dell’argentino Daniel Rosenfeld, è, quindi, un inedito ed evocativo viaggio nel cuore della vita e della musica di Astor Piazzolla.
Nella sezione “Clasicos”, l’omaggio a Lucia Bosé, la grande attrice italo-spagnola scomparsa lo scorso 23 marzo, di cui saranno proiettati tre film facenti parte degli inizi della sua carriera: “Cronaca di un amore”, il brillante esordio di Michelangelo Antonioni (1950), un classico del cinema spagnolo “Muerte de un ciclista (Gli egoisti)” di Juan Antonio Bardem (1955), e la perla “Nocturno 29” di Pere Portabella (1968), primo film dopo la rottura con il Torero Dominguin, con cui la legò un’intensa storia d’amore. Quarto classico in programma l’omaggio al grande genio di Luis Buñuel per il 50° anniversario di “Tristana”, coproduzione italo-franco-spagnola con Catherine Deneuve, Fernando Rey e Franco Nero, compendio dei temi classici cari al maestro: l’inestricabile groviglio fra il male e il bene nella debolezza della natura umana, l’inutilità di una scelta tra i due opposti poli, la feroce satira del perbenismo borghese.
Chiude il festival, mercoledì 7 ottobre alle ore 21:00 l’ultimo film di Pedro Almodóvar, Dolor Y Gloria, interpretato da Antonio Banderas (per questo film vincitore della Palma d’Oro a Cannes come Miglior attore), Penélope Cruz, Leonardo Sbaraglia e Cecilia Roth. Banderas qui alle prese con il ruolo di un regista, alter ego di Almodóvar, in preda di una profonda crisi fisica e creativa. Il passato torna alla mente, si mescola al presente, dando forma all’opera forse più intima ed emotiva del Maestro manchego.
Ancora una volta intense emozioni corrono sul grande schermo per regalare sensazioni indescrivibili.