Finalmente, dopo un’attesa che sembrava non avere mai fine – sono trascorsi vent’anni dalla richiesta – è stato preso in considerazione in Parlamento, l’inserimento nei LEA (livelli di assistenza essenziali) della Fibromialgia cronica come malattia invalidante.
Un grande apporto a questa causa è stato dato dal Comitato Fibromialgici Uniti, il quale ha raccolto e presentato 66.000 firme a sostegno del decreto 299, che oggi ha buone speranze di essere protocollato e inserito nel nomenclatore delle malattie invalidanti.
Grande è il lavoro del Comitato Fibromiagici Uniti che, in tutta Italia, si adopera quotidianamente per migliorare sempre più lo stile di vita dei soggetti fibromialgici.
A tal riguardo in Sicilia, presso il punto info coordinato dalla Dott.ssa Nunzia Giaimis si sta cercando di istituire un percorso che eviti la peregrinazione del paziente alla ricerca di una diagnosi e accompagnare il malato in percorso che sicuramente non darà la guarigione ma almeno gli consentirà uno stile di vita più dignitoso.
Come già detto precedentemente non esiste al momento nessuna cura per questa malattia, ma si sta lavorando sull’ottimizzazione di un bio marcatore. Lo studio portato avanti dal Prof William Raffaeli, di Fondazione Isal, è orientato verso la cura del dolore cronico consentendo un netto miglioramento dello stile di vita del malato. Purtroppo allo stato attuale, con il sopraggiungere della pandemia, lo studio è stato rallentato,
Auspichiamo che lo studio riprenda al più presto.