Prima regola: la verità non conta, perché non è mai una. possono esistere almeno due versioni, quella materiale e quella processuale. Regola numero due: mai lasciarsi trascinare dal sentimento prima di assumersi la responsabilità di un caso da cui dipenderà Il futuro di un individuo. Terza regola: il silenzio dell’indagato, durante la fase delle indagini, è sacrosanto.
Sono questi i precetti che ogni buon avvocato dovrebbe sempre tenere a mente e questo lo sapeva bene Ilia Moncada, avvocato catanese, protagonista de Il canto della falena di Maria Elisa Aloisi, pubblicato da Giallo Mondadori.
Vincitore del premio Alberto Tedeschi Il canto della falena racconta la storia di Ilia Moncada, giovane avvocato molto quotato nell’assolata terra di Sicilia, che ha costruito il suo successo con tanta fatica e sudore, senza risparmiarsi mai. Ama il suo lavoro Ilia e lo sa fare bene, senza lasciare mai nulla d’intentato. La sua abnegazione totale al lavoro però è quella che la tradirà, portandola ad accettare un caso di cui mai è poi mai si sarebbe mai voluta a occupare. Si tratta del caso Politi. Un commercialista viene trovato morto nella sua villa. È evidente si tratta di omicidio. Unica sospettata la moglie. Ma nulla è mai come sembra, e da quest’omicidio inizia per l’avvocato Moncada un viaggio nelle dinamiche di una famiglia la cui unica colpa è amare troppo.
Un tuffo in un groviglio di emozioni, in cui l’autrice ci porta a scoprire, attraverso un serratissimo gioco di show don’t tell, la vita dei suoi personaggi.
Personaggi tratteggiati talmente bene nelle loro caratteristiche che saltano fuori dalla pagina scritta stravolgendo la vita del lettore in un turbinio di emozioni, le quali si sviluppano in crescendo fino alle estreme conseguenze, dove alla commozione subentra l’orrore di un segreto troppo grande per restare tale.
Queste le premesse di un legal thriller che saprà catturare il lettore sin dalle primissime pagine.