A Taormina il nuovo anno si apre sotto il segno degli ultimi appuntamenti letterari inseriti nella rassegna “Narrazioni a Natale. Aspettando Taobuk”, promossa dal Comune di Taormina e organizzato da Taobuk ideato e diretto da Antonella Ferrara.
Domani, infatti, avrà luogo a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, alle ore 17.00, la presentazione del nuovo romanzo di Costanza DiQuattro dal titolo Giuditta e il monsù, edito da Baldini+Gastoldi. Ambientato nella Ibla di fine 800, racconta la storia Fortunato, abbandonato davanti al portone, e Giuditta, l’ultima fimmina di quattro sorelle. Figlia del marchese Romualdo, tutto silenzi, assenze e donne che non si contano più, e di sua moglie Ottavia, dall’aria patibolare e la flemma altera, è proprio lei a segnare l’inizio di questa storia. Lambendo cortili assolati e stanze in penombra, cucine vissute ed estati indolenti, ricette tramandate e passioni ostinate, il romanzo si spinge fin dove il secolo volge, quando i genitori invecchiano e le picciridde crescono. C’è chi va in sposa a un parente e chi a Gesù Cristo, ma c’è pure chi l’amore, di quello che soffia sui cuori giovani, lo troverà lì dov’è sempre stato: a casa.
L’autrice dialogherà con il professore Antonino Rapisarda per descrivere un affresco della Sicilia a cavallo tra Otto e Novecento, attraverso un plot costruito su infanzia, giovinezza e amore di una coppia fuori dagli schemi, che cresce nell’enorme cucina del palazzo nobiliare e si ribella alle differenze di ceto.
Il giorno dopo sarà la volta di un’altra giovane autrice siciliana, Claudia Benassai, giornalista della Gazzetta del Sud, che presenterà il suo 100 storie…e un’intervista, in cui spiccano, ad esempio, le figure di Valeria Gambino, messinese di nascita, divenuta “ambasciatrice di pace”, viaggiando tra Francia, Africa e Iraq; oppure Elisa Sindoni, di Torregrotta, che si è diplomata a Milazzo con il massimo dei voti, superando quei disturbi dell’apprendimento che l’hanno portata a impegnarsi il triplo rispetto agli altri. E ancora Marica e Faburama, lei spadaforese, lui gambiano e siciliano d’adozione, che assieme hanno fondato a Barcellona Pozzo di Gotto una sartoria sociale. Queste sono solo tre dei cento messinesi cui il libro rende merito. Tanti sono stati costretti a lasciare la Sicilia affrontando numerosi ostacoli e difficoltà, e si sono imposti in campo nazionale e internazionale. Altri, invece, hanno deciso di restare, o tornare, e investire sulla nostra terra. Sul nostro territorio. Storie normali, ma appassionanti, nomi e volti di una comunità che non si è arresa, e che ha preferito lottare per raggiungere i propri obiettivi. Storie di giovani, e non. Storie di amicizia, integrazione, sacrifici, e rivalsa. Storie ordinarie, che a volte diventano straordinarie. Claudia Benassai si è laureata in “Editoria e Scrittura” alla Sapienza di Roma, con una tesi sul rapporto tra mafia e informazione, incentrata sulle figure di Beppe Alfano, Mario Francese e Mauro De Mauro, i giornalisti siciliani uccisi da “Cosa Nostra”. Ha collaborato con varie testate, approfondendo i temi della lotta alle organizzazioni criminali. Dal 2014 è giornalista pubblicista, e, dal 2016, collabora assiduamente con la “Gazzetta del Sud”. Dal 2018, proprio sul quotidiano peloritano, porta avanti una rubrica settimanale, “Le Storie”, che adesso si è finalmente trasformata in un libro, in cui si svelano i destini di 100 messinesi che hanno raggiunto i propri sogni.
Questi gli appuntamenti che concluderanno la rassegna “Narrazioni a Natale. Aspettando Taobuk”.