Come annunciato, il pittore modenese Marcello Vandelli torna a incantare la città eterna e lo fa con due mostre disgiunte, ubicate in pieno centro storico. Di lui Vittorio Sgarbi disse che il suo modo di fare arte avrebbe fatto a lungo discutere. A pochi mesi da una mostra in una delle Gallerie storiche della Capitale, Marcello Vandelli torna a Roma e questa volta lo fa con quattordici opere inedite e di grandi dimensioni, volte a celebrare le stazioni della via Crucis nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo. Parallelamente il 12 marzo è stata inaugurata un’esposizione pittorica di quindici capolavori inediti, che si protrarrà fino al 22, presso la Galleria dei Miracoli, nella centralissima Via del Corso. Marcello Vandelli viene annoverato dalla critica come una delle figure più rappresentative della Pop Art Italiana. Modenese; sessantatreenne, promotore di un simbolismo dalla portata indiscussa, Vandelli propone opere di grandi dimensioni, in cui il colore si propaga su grandi lastre di legno e dove forte è non solo la celebrazione della figura femminile, di cui Vandelli risulta essere profondo conoscitore, ma anche i messaggi di contenuto ora provocatorio, ora di aperta denuncia sociale, in un exursus che, attraverso il colore, riesce a fare in modo che chi osserva, con il suo modo di fare arte, possa silenziosamente dialogare.
Nei suoi dipinti, l’artista ritrae spesso il suo mondo bambino, la sensibilità che lo piega al dolore e che lo porta, già in tenera età, a sentirsi diviso in due, chiuso in una morsa che lungi dal proteggerlo, pare invece saperlo divorare. Dipinti quelli presentati da Vandelli, in cui una capacità cromatica indiscussa si unisce ad un messaggio che sembra arrivare a chi guarda con immediatezza, senza conoscere filtri o mediazione, un messaggio che non bisbiglia ma che, attraverso la componente simbolica, sa come saper urlare. La mostra dal titolo “Impotenza Creatrice” sarà presentata dal Critico Daniele Radini Tedeschi che presentandola dirà” l’arte come specchio di un’epoca critica in cui l’artista appare testimone di una revisione totale di Miti, Dei, Orizzonti, con una mostra che vuole cercare punti fissi ponendo le basi per una riscrittura del reale”.
Ancora una volta Vandelli torna, con la sua arte, a creare Bellezza attraverso le emozioni che si propagano di opera in opera, in un momento storico in cui il mondo ha veramente bisogno di abbandonarsi alla Bellezza.