Ci siamo, mancano soltanto poche ore all’apertura del sipario che vedrà il ritorno di Nicola Calì sul palco del Teatro Annibale di Messina «Iavi di quannu nascia chi sugnu sicilianu. E fossi puru prima» recita Nicola Calì ad apertura di “Sikaniae”, la pièce che ha fortemente voluto riportare in scena e di cui è protagonista assoluto.
Ad affiancare Calì sul palco del teatro messinese, stasera alle ore 21.00, un nutrito cast composto dal musicista Giacomo Farina che accompagnerà la messinscena con le sue percussioni, dalla “spalla” e aiutoregista Carlo Piciché e dall’attrice Rosemary Calderone, mentre nel dietro le quinte sono all’opera Alessandro Santoro assistente alla regia, Carmen Melania Spanò per la consulenza ai movimenti scenici, Daniela Cannata per scene e costumi, Wilma Salzillo al make up, Enrico Guerrera fotografo di compagnia.
Lo spettacolo, vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della Sicilia, guizza tra teatro e metateatro (tra le “maschere” rappresentate anche un capocomico prepotente che se la prende con i propri assistenti) e attraversa alcuni momenti emblematici della storia di Messina. E se nel prologo e nell’epilogo, scritti dallo stesso Calì, un cantastorie mischia attualità e passato, “macchiette” e personaggi, irrisione e autoironia, nelle tre scene centrali, che hanno la firma di Dario Tomasello, Nicola Calì diventa di volta in volta una vittima della terribile alluvione di Giampilieri (“’Na vuci senza luci”), il killer della giovanissima Graziella Campagna (“Città babba”) e un ridicolo molestatore ai tempi dei Vespri (“Per chi suoni le campane?”).
L’obiettivo di “Sikaniae” – spiega Calì – è «raggiungere il cuore degli spettatori, coinvolgere il pubblico, che è il soggetto più importante e più imprevedibile di tutto lo spettacolo. Il soggetto a cui dedichiamo i nostri sforzi per creare una pièce capace di commuovere così come di far ridere e sorridere, di strizzare l’occhio alla cronaca ma anche alla storia e alle leggende, di denunciare e di ricordare. Una pièce fatta di tante sfumature, così come complessa è la Sicilia alla quale è dedicata».
Queste le premesse di uno spettacolo che saprà catturare il pubblico fin dalle primissime battute.