Grande successo di pubblico per la presentazione del romanzo Delitti e Maestrale di Antonino Genovese e pubblicato da Fratelli Frilli Editori, che sabato scorso 1 ottobre si è svolta presso il Parco Maggiore La Rosa. Ad aprire i lavori è stato l’Onorevole Tommaso Calderone che, parlando dell’opera, ne ha tracciato i contorni, dando così l’input alla serata.
La serata ha poi preso il via con l’intervento della giornalista di 24live Cristina Saja, che ha introdotto l’autore facendo un rapido excursus sulla sua carriera letteraria. A lei è subentrata la Prof.ssa Maria Concetta Sclafani che parlando del romanzo in questione si è espressa con le seguenti parole: “Senza dubbio in questo libro il ritmo è più intenso, più serrato e si presenta con una padronanza della costruzione della trama molto più solida, non soltanto rispetto al libro precedente, ma anche rispetto a tanti altri gialli che padroneggiano le classifiche. Ma io vorrei soffermarmi su un altro aspetto molto importante che riguarda il giallo contemporaneo. Il giallo contemporaneo è diverso dal giallo classico: il giallo classico è un genere rigorosamente codificato e presenta uno schema che si potrebbe definire consolatorio, c’è una rottura nell’ordine delle cose, si individua il colpevole, viene assicurato alla giustizia e il lettore si rasserena. Invece, il giallo contemporaneo presenta delle caratteristiche molto diverse pur mantenendo quelle di fondo, e così diventa un contenitore di tante altre cose. C’è, dunque, nel giallo contemporaneo una maggiore attenzione verso le tematiche di scottante attualità. E anche il libro di Nino Genovese rientra in questa nuova tipologia di giallo contemporaneo proprio perché vengono affrontate tematiche importanti. Così se Scirocco e Zagara affrontava il tema dello sfruttamento dei migranti attraverso la creazione di onlus nate in apparenza per fare beneficenza, in Delitti e Maestrale i riflettori sono puntati sul problema dell’usura. Un altro elemento di rottura con il giallo tradizionale riguarda i personaggi, che non sono più assolutamente perfetti e stereotipati come Poirot o Sherlock Holmes, ma sono delle persone che rivelano delle fragilità, a volte facendo emergere anche i propri lati oscuri. E questo è interessante perché significa che non sono più personaggi di carta ma sono stati umanizzati e in quanto tali possono evolversi. Infatti il maresciallo Mariangelo di Scirocco e Zagara è completamente diverso da quello che vive tra le pagine di Delitti e Maestrale”.
Dopo quest’attenta disamina dell’opera la Prof.ssa Sclafani ha poi concluso il suo intervento con una profonda riflessione sulla città di Barcellona da sempre al centro di numerose polemiche, a vari livelli. “Nei confronti di Barcellona esistono tanti luoghi comuni riguardanti l’attività culturale. Si dice che non ci sia grande interesse per la cultura, che non ci sia grande vivacità culturale. Ebbene io mi permetto di dissentire. Nella serata di oggi, infatti, sono previsti tre eventi culturali, e questo implica una buona possibilità di scelta. È importante sottolineare queste cose perché Barcellona presenta notevole vivacità culturale e l’autore mostra un grande amore per la sua terra, che non sempre è presente negli scritti di autori conterranei.
La cultura è il trampolino di lancio per un paese, per un territorio, per tutta una serie di motivi. La cultura richiama interesse, fa crescere la società, fa crescere i giovani, fa crescere i bambini, quindi il fatto stesso che Barcellona entri in un romanzo, in un testo letterario con le sue strade, i suoi personaggi, con aspetti belli e brutti, che ci sono in qualsiasi realtà, penso sia una cosa importante per la quale il territorio dovrebbe essere grato allo scrittore perché questo può suscitare interesse. Da qui mi permetto di lanciare un’idea: i proprietari dei luoghi menzionati nel romanzo di Antonino Genovese potrebbero mettere una locandina dello stesso all’ingresso dell’esercizio, come si fa per i quadri; sarebbe questo un atto di gentilezza nei confronti dello scrittore ma anche un atto d’orgoglio che magari potrebbe far cambiare ai più l’opinione che da sempre hanno nei confronti di Barcellona”.
A chiudere la serata è stato l’autore, Antonino Genovese, che parlando della sua città ha detto:” Barcellona è grande, e io l’ho voluto abbracciare tutta, da Gurafi campagna, dove viene trovato la vittima, alla spiaggia di Cicerata passando per via Roma per poi concludersi al Parco Jalari. Ma perché volevo presentare il libro da Lia ci si? Il motivo è semplice, il Maresciallo Mariangelo è lì che porta, per la prima volta, a cena la dottoressa Berrito e quindi io volevo trasmettervi le stesse sensazioni che avevo provato io mentre scrivevo quella scena. Inoltre, in Delitti e Maestrale c’è un nuovo personaggio: Ettore Soraci. Ettore Soraci è un carabiniere che è stato trasferito da Palermo con la legge 104. Ettore Soraci nel libro ha uno scopo ben preciso: far capire al lettore cosa si prova a trascorrere del tempo in una sala d’attesa del reparto rianimazione. Chi non lo vive non può saperlo, io lo vivo ogni giorno da operatore sanitario, Ettore Soraci lo vive dall’altro lato della barricata”.
Infine, ad impreziosire la serata, e catapultare il pubblico nel misterioso mondo di Delitti e Maestrale, la bellissima voce di Tania Alioto.
Con queste premesse non resta altro da fare se non leggere Delitti e Maestrale per scoprire il volto noir della Città del Longano.