Al via la III° edizione di Interpretare l’antico. Domani la conferenza stampa

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Domani, alle ore 19.00, nell’incantevole scenario del Parco Archeologico di Naxos, sarà presentata la terza edizione della rassegna teatrale Interpretare l’Antico, diretta da Gigi Spedale per la Rete Latitudini.

La rassegna è parte integrante del più ampio progetto Comunicare l’Antico, organizzato dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, con il Festival NaxosLegge, diretto da Fulvia Toscano; con il contributo della Regione Siciliana e dell’ERSU Messina, il patrocinio del Comune di Giardini Naxos, con la collaborazione del COSPES e del DAMS dell’Università di Messina.

All’evento prenderanno parte Gabriella Tigano, Direttrice Parco Archeologico Naxos Taormina; Gigi Spedale, Presidente di Rete Latitudini – Direttore artistico di Interpretare l’Antico, Fulvia Toscano, Direttrice artistica di NaxosLegge; Giovanna Cuttitta, Presidente di ERSU ME; Dario Tomasello, Coordinatore del DAMS UniMECaterina Trifirò, Docente di Discipline dello Spettacolo UniME.  Saranno anche presenti gli Allievi del DAMS di Messina e gli artisti ospiti di questo progetto.

 Gli spettacoli e gli eventi speciali, ispirati ai Miti classici si terranno nello splendido scenario del Teatro della Nike del Parco Archeologico di Naxos Taormina.

Alle ore 21.00 andrà in scena Teras, Tiresia (corto teatrale a ingresso libero) di Valeria La Bua, con Rita Fuoco Salonia, regia Toscano/La Bua (produzione Teras Teatro).

 In un momento indefinito – che può essere ora e sempre – un uomo, che ci rappresenta tutti, evoca dal regno dei morti, attraverso un rito (la nekyia di omerica memoria), l’indovino Tiresia.  Il profeta, tornato tra i vivi, risponde alle domande che gli vengono poste, in un primo momento, con ironia. Poi prende a ripercorrere la propria vita, convinto che molte delle cose tramandate non siano state raccontate nel modo giusto.

Il lungo viaggio del suo racconto è il viaggio di tutti noi: il viaggio eroico dei mortali, che nascono nella certezza della fine di tutte le cose.

 Il primo appuntamento di Interpretare l’Antico sarà con “Polifemo innamorato” di e con Giovanni Calcagno. Lo spettacolo andrà in scena alle ore 6.00 del mattino con ingresso libero dalle 5:30.

Il Ciclope innamorato è sicuramente uno dei più begli Idilli di Teocrito (300 a.C. ca. -260 ca.). Composto in dialetto dorico, è la descrizione del contrasto fra la bruttezza fisica e la sensibilità spirituale del Ciclope: un mostro selvaggio, ignaro di giustizia e di leggi, si mostra, nella figura tratteggiata dal poeta ellenistico, come un povero innamorato non ricambiato che, per alleviare le pene amorose, si dedica alla poesia. Ed è proprio questo atto creativo che lo eleva al rango di essere umano.

Questa riproposizione della tradizione è una testimonianza di caratteristica peculiare dell’età ellenistica, ossia la tendenza, da parte dei poeti, di cercare varianti del Mito meno note e meno trattate dalla poesia greca classica. Il testo è qui proposto da Giovanni Calcagno in doppia interpretazione: una in lingua originale, il Greco, l’altra in Siciliano, in un continuo gioco di lingue e di suoni in cui la narrazione colta e quella popolare si alternano senza sosta, rivelando i toni drammatici e grotteschi di questo piccolo capolavoro di poesia.

Queste le premesse di una rassegna densa d’emozione.

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