La rassegna teatrale “Interpretare l’Antico”, che si svolge al Teatro della Nike del Parco Archeologico di Naxos sta per volgere al termine.
Questa sera, alle ore 21.00, andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Quando venne buio – racconto delle Termopili”, scritto e diretto da Giovanni Arezzo. La pièce racconta, sospesa tra mito e Storia, la battaglia delle Termopili, del 480 a.C, è diventata nei secoli simbolo di resistenza e resilienza in difesa della libertà.
Protagonista Stefano Panzeri. La regia e il testo di Giovanni Arezzo rievocano con sensibilità contemporanea il mitico scontro sul campo, per la prima volta in teatro, alternando epos della battaglia e vicenda personale di Aristodemo, unico spartiata sopravvissuto alla battaglia ma ridotto a cecità. “Il conflitto tra leggi della polis e leggi degli affetti – ricorda l’autore e regista Giovanni Arezzo – non è cambiato: a distanza di 2.500 anni la civiltà greca ha i colori vividi della modernità. Convinti che una storia così antica possa e debba assolutamente parlare alle donne e agli uomini di oggi, scegliamo di raccontarla partendo da due modelli di espressione artistica: il teatro di narrazione e il linguaggio proprio della poesia contemporanea, dello slam, dello spoken word; che sono oggi forse le forme più alte e sincere di tradizione orale nel mondo, per l’abilità di trasformare, declinandoli al presente, gli esempi e gli insegnamenti degli aedi e dei cantori greci”.
Lo spettacolo, nato da una residenza artistica tenuta al Teatro comunale l’Idea di Sambuca di Sicilia, con recente debutto al Tindari Festival, sarà preceduto alle 19:00 dall’incontro pubblico Una Scena per la Storia – tra Oriente e Occidente
con Costanza Amodeo, Giovanni Arezzo, Stefano Panzeri, Michele Piccione, Gigi Spedale, conduzione Fulvia Toscano.
L’evento conclusivo della rassegna in programma giovedì 14 settembre, alle ore 21.00 , è “Prometeo” diretto e interpretato da Tino Caspanello, con testi di Eschilo, R. Lowell, J. L. Borges, T. Caspanello (produzione Teatro Pubblico Incanto/SMART).
Così la descrive l’autore: “E se ricadessimo ancora nel buio di caverne sotterranee – sperando di non essere già ricaduti – a guardare le ombre e a illuderci che esse, soltanto esse, siano la vera essenza delle cose, a quale Prometeo dovremmo votarci per tornare alla luce della ragione? Quale Prometeo dovremmo aspettare che ci ridoni, ammesso che voglia ancora farlo, il giudizio e la libertà della scelta? Sapremmo riconoscerne la voce, la mano e la volontà? Sapremmo riconoscerne il gesto? Ascoltare adesso: è il primo atto per rimetterci in cammino.”
Dalle definizioni del fuoco di Gaston Bachelard, alla vicenda di Prometeo, con incursioni tra le parole dei poeti, il viaggio proposto è una riflessione sulla solitudine del genio, dell’artista, sull’isolamento che impone scelte dolorose e sacrifici e non per soddisfare una egoistica fame di gloria, ma perché veramente tutti possiamo conoscere più dei nostri padri, e i nostri figli più di noi.
Nel pomeriggio, alle ore 17.30, evento speciale di Latitudini con NaxosLegge “Fare Scena”: un focus sulla Compagnia Teatro pubblico Incanto di Tino Caspanello a trent’anni dalla sua nascita. Interverranno, oltre a Tino Caspanello, Tino Calabrò, Cinzia Muscolino, Paolo Randazzo, Dario Tomasello e Katia Trifirò. Modera l’incontro Gigi Spedale.
La rassegna Interpretare l’Antico, dedicata a spettacoli ispirati al Mito, diretta da Gigi Spedale, è organizzata dalla Rete Latitudini, con la collaborazione dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, e del Festival NaxosLegge, diretto da Fulvia Toscano. Parte integrante del più ampio progetto Comunicare l’Antico, la rassegna è sostenuta dal contributo di Regione Siciliana ed ERSU Messina, con il patrocinio del Comune di Giardini Naxos e la collaborazione del COSPES e del DAMS dell’Università di Messina.