Ipnotica, sconvolgente, terrificante, mozzafiato: sono soltanto alcuni degli aggettivi che meglio descrivono il romanzo dal titolo La giungla dell’orrore di Davide Stocovaz, edito da Delos Digital.
Ambientato nella giungla indocinese il romanzo è il resoconto dettagliato di una spedizione, capitanata dall’archeologo Maurice Lagarde, in cerca di un antico tesoro appartenente a civiltà di cui si è irrimediabilmente persa ogni traccia, ignaro del pericolo che incontrerà sulla sua strada.
Spinto dal dirompente desiderio di essere il primo a varcare la soglia di una realtà ancora inesplorata Lagarde parte alla volta di un viaggio pieno di incognite. Un viaggio che cambierà per sempre la sua visione di terre inesplorate.
Al suo fianco cinque uomini, tratteggiati in poche rapide pennellate, ognuno con un ruolo specifico, lo seguiranno fiduciosi in una missione che si rivelerà suicida, in un terreno irto di insidie.
Appartenente al genere weird, una narrativa macabra e fuori dagli schemi affine al dark fantasy, La giungla dell’orrore è un romanzo che presenta molte particolarità che esulano dai titoli in commercio.
La prima, quella che subito salta agli occhi del lettore è la totale assenza di dialoghi, cosa che per chi legge potrebbe essere destabilizzante, ma non lo è. Stocovaz riesce a coinvolgere il lettore creando un filo diretto tra lui e i protagonisti. Seconda novità: pur non essendo un saggio il protagonista si rivolge direttamente al lettore, senza l’intercessione di filtri, perché il messaggio che vuole consegnargli deve arrivare chiaro e forte.
La terza novità sta nel catturare l’attenzione del lettore senza l’artificio dei dialoghi, ma soltanto raccontandogli in prima persona la sua drammatica esperienza.
Un esperimento che a pensarci bene è rischioso, perché da sempre i dialoghi sono ciò di cui ha bisogno un lettore per entrare a gamba tesa nella storia. Ma Stocovaz il lettore lo cattura ugualmente. Come? Facendogli sentire, in modo duro e intenso, ogni più piccola sensazione, che sia di gioia, di dolore, o di terrore percepita e vissuta da Lagarde.
Sono questi gli elementi, oltre ad un ritmo incalzante, che fanno di quest’opera un romanzo che farà vivere al lettore un’incredibile avventura ai confini della realtà.