La compagnia Onirika del Sud torna al Circolo delle Lucertole

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Domani, alle ore 18.00, andrà in scena al Circolo delle lucertole di Barcellona Pozzo di Gotto, lo spettacolo dal titolo “Non vedo, non sento, non parlo”  prodotto dalla compagnia teatrale “Onirika del Sud”.

Fondata a Roma, nel maggio del 2012, da Pierpaolo Saraceno hanno vinto un bando indetto dall’associazione Circolo delle Lucertole, portando in scena lo spettacolo vincitore “La donna che disse no” ispirato al personaggio di Franca Viola, sono poi tornati con “Radio Aut”, spettacolo su Peppino Impastato, ” I siciliani” sulla figura del giornalista Giuseppe Fava. E per ultimo con lo struggente spettacolo  “Mamma Eroina” interpretato unicamente dall’attrice Mariapaola Tedesco.

Inoltre sotto la loro supervisione si sono svolte due interessantissime masterclass, che hanno riscosso grande successo.

Da sempre indipendente la compagnia Onirika del Sud è composta da artisti provenienti da esperienze diverse I quali mettendo a confronto le loro conoscenze danno vita a spettacoli sempre diversi e mai uguali. La creazione di ogni spettacolo deriva oltre che dalle singole esperienze, pure dall’osservazione attenta della quotidianità e soprattutto delle antiche tradizioni e culture proprie del Sud Italia, viste le nostre origini. Poesia, caos, naturalezza con emozioni laceranti e atmosfera onirica è tutto ciò che caratterizza il nostro Teatro.

Fondamentali sono la naturalezza dei gesti e della voce. Ciò che nasce dal proprio istinto è ciò che puntiamo a rappresentare. La verità umana data da una grande tecnica artistica. Riflettere sulla propria vita è ciò che ogni attore deve fare per far uscire completamente la propria anima, senza ostacoli e senza vergogna.

L’esito finale è solo un inizio da noi prefissato per riuscire a superare e spezzare i ritmi del tipico pentagramma quotidiano, tanto da arrivare oltre i sensi. Ogni singola Opera Teatrale  non è altro che un’ “Ipocrisia Vera”, una bugia realmente detta in quanto sentita. Il nostro continuo allenamento artistico ci conduce in una sintonia ed empatia con il nostro “diverso” spettatore. Sentire ogni singola azione per poi trasformarla in parola.

Combattere umilmente nella nostra infinita Giungla è ciò che facciamo tutti i giorni, giocando ogni volta col Teatro come fosse La Prima Volta.

Queste le premesse di una compagnia che sedurrà lo spettatore sin dalle primissime battute.

 

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