L’attesa è finita. Da domani sarà, infatti, disponibile in tutte le librerie il nuovo romanzo della scrittrice e sceneggiatrice Claudia Cautillo dal titolo Doppio sguardo, edito da Le Trame di Circe.
Già finalista al Premio Calvino, al Premio Giallolatino/Giallo Mondadori e vincitrice dello Scriba di Carlo Lucarelli, l’opera si distingue per essere un thriller delicato e avvincente, una “storia nella Storia”, che sospende il lettore su binari paralleli nel tempo. Nel presente troviamo la vicenda di un magistrato in corsa verso la finale di un premio letterario per il romanzo autobiografico che ha scritto; nel rewind, invece, i tumulti tipici della generazione degli anni ’70, erede del clima post-sessantottino. Protagonista Rebecca, un magistrato di mezza età.
Voce narrante è la stessa scrittrice, che ha scelto di trattare nella sua opera un contesto conosciuto e vissuto, rievocando atmosfere, inquietudini, fragilità di un gruppo di adolescenti dei quali lei stessa faceva parte, in una Roma attraversata dai venti del cambiamento, in cui ideologie diverse si scontrano nel segnare il passo verso l’emancipazione. I loro sogni e le loro ambizioni che scivolano in un dramma controverso, giunto poi, effettivamente, alla ribalta della cronaca nazionale.
Ancora una volta, Cautillo sensibilizza ai grandi concetti di identità e identificazione, al prezzo senza tempo che si paga per essere accettati: se negli anni ’70 ciò può coincidere con le fazioni ideologiche, è naturale spostare la prospettiva anche all’adolescenza di sua nipote Margherita, che probabilmente vive omologhe difficoltà ai giorni nostri. L’ideologia, quale che fosse negli anni della gioventù di Rebecca, poteva rappresentare una maschera protettiva quanto soffocante: lo svelano gli inserti diaristici di un personaggio in particolare, e lo svela la fragilità della stessa Rebecca, superstite a un attentato. Forse, molto più coinvolta nel gioco pericoloso che racconta nel suo romanzo (astraendosene come fosse finzione) di quanto non sembri in realtà.
Guardare oltre le maschere e le etichette sociali, dunque, l’invito di questo breve e intensissimo romanzo corale, che è anche denuncia e sensibilizzazione verso “lo sguardo in se stessi”, con tutto il peso delle aspettative, in un’età che traghetta verso il mondo adulto e vive di passioni, segreti inconfessabili, crescita del corpo e del cuore: poi, inciampi congeniti a un mutamento dell’Io decisamente transgenerazionale. Perciò, un thriller psicologico, un romanzo di formazione e un godibile e denso romanzo filosofico, adatto anche al giovane pubblico di oggi.
Il lancio del libro è accompagnato da un suggestivo booktrailer nella homepage della casa editrice (www.letramedicirce.it), a conferma di quanto la scrittura e la storia di Cautillo oscillino tra una pregnante cifra letteraria e un evidente taglio cinematografico.