quiNteatro: Paolo Triestino scuote le coscienze del pubblico del Teatro Trifiletti

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Applausi a scena aperta per Paolo Triestino che domenica scorsa ha conquistato il pubblico del Teatro Trifiletti portando in scena, per la stagione quiNteatro diretta da Giuseppe Pollicina, Guanti Bianchi una commedia dal sapore amaro.

Protagonista assoluto di uno spettacolo sui generis, che spaziava dall’arte alla cronaca, Triestino ha portato sul palco del Trifiletti una profonda riflessione sulla società odierna e sulla direzione discutibile che essa sta via via prendendo.

 All’amore per la bellezza dell’arte, negli ultimi anni l’uomo ha infatti sostituito una sempre più crescente bramosia di conquista del potere. Un potere che sempre più spesso è sfociato in soprusi sui più deboli, sugli ultimi e talvolta su quegli uomini agli angoli delle strade, che dalla letteratura vengono definiti invisibili.

Cosa c’entra questo con lo spettacolo andato in scena al teatro Trifiletti di Milazzo domenica scorsa? Tutto e niente. Tutto, perché lo spettacolo dal titolo Guanti Bianchi diretto  e interpretato da Paolo Triestino, su testo di Edoardo Erba, era ambientato a Colleferro, città in provincia di Roma, divenuta tristemente famosa per l’uccisione del giovane Willy Monteiro. Una morte che ancora oggi non trova spiegazione, una morte evitabile, figlia dell’indifferenza di chi davanti ad una tragedia resta immobile come davanti ad un film.

E allora cosa c’entra lo spettacolo con questa tragedia? Niente.

Ma ancora una volta il teatro diventa portavoce di un messaggio per scuotere le coscienze e riscoprire l’importanza dei veri principi, quei sani principi alla base della vita stessa.

In allegato una breve Intervista

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