Lunghi scrosci di applausi hanno salutato Ivan Bertolami, protagonista dello spettacolo dal titolo L’amore è Cechov andato in scena domenica scorsa al Teatro Trifiletti per la Stagione quiNteatro diretta da Giuseppe Pollicina. Al suo fianco gli straordinari Elisa Gabrielli e Francesco Bonaccorso, i quali hanno dato spessore alle varie sfaccettature del più nobile dei sentimenti: l’amore.
Al centro della pièce, suddivisa in tre atti unici, però, non l’amore raccontato in tutte le sue sfumature di dolcezza, ma i fraintendimenti che sottendono ad esso. Così abbiamo conosciuto il primo dei personaggi, portato alla luce da Bertolami: un uomo al quale la moglie ha affidato il delicato compito di illustrare i danni del tabacco. Di contro lui che schiacciato dalle responsabilità familiari è assiduo e incallito fumatore e continuerà ad esserlo nonostante tutto.
E mentre nel primo atto l’amore è una gabbia dorata dalla quale non si può sfuggire nel secondo atto fa il suo ingresso in scena Elisa Gabrielli che dà vita a Elena Ivanovna Popova, vedova inconsolabile che ha giurato sulla tomba del marito di ritirarsi dalla vita sociale e sentimentale, nonostante il suo fidato maggiordomo, Francesco Bonaccorso, la inviti a non farlo. Ma quando Smirnov, ex tenente di artiglieria, si presenta a casa sua per riscuotere delle cambiali, tra un capriccio e un battibecco tutti i suoi buoni propositi vengono meno.
Stesso finale per il terzo atto dal titolo La domanda di matrimonio che tra antichi disguidi del buon vicinato e squarci di vita campestre porta ad un lieto fine.
Fil rouge di questo spettacolo è stato, dunque, l’amore con i suoi equivoci e i suoi fraintendimenti, che tutto scombussola, che tutto travolge ma senza il quale la vita è solo un susseguirsi di giorni tutti uguali.