Cosa succederebbe se scoprissimo improvvisamente che il nostro tempo sta per scadere? In che modo vivremmo la nostra vita? È questa la domanda alla base della novella dal titolo L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello, andata in scena domenica scorsa sul palco del Teatro Trifiletti, per la stagione quiNteatro diretta da Giuseppe Pollicina, e giunta alla sesta edizione.
Protagonisti Corrado Tedeschi e Claudio Moneta. Uno spettacolo in crescendo che, partito tra battute umoristiche e tanti sorrisi con Lezioni semiserie pirandelliane è entrato subito nel vivo abbattendo la quarta parete e coinvolgendo il pubblico. E così emozione dopo emozione, in pieno stile pirandelliano si è passati dal sorriso alla riflessione per eccellenza ”Sapendo di dover morire anzitempo in che modo bisognerebbe vivere la vita che ci resta? Le convenzioni sociali non scritte vorrebbero condurci verso quell’ultimo momento tenendoci dolcemente per mano, ma è davvero giusto lasciarsi morire mentre si è ancora in vita?”
In una lettura tutta nuova ed originale Corrado Tedeschi e Claudio Moneta sublimano con un’indimenticabile e vibrante interpretazione il grandioso capolavoro pirandelliano che racchiude in sé uno degl’inni alla vita più belli mai scritti. Perché il teatro è anche, e soprattutto questo, stravolgere per rinascere.
In allegato una breve Intervista a Corrado Tedeschi