Cortile Teatro Festival: L’arto fantasma chiude la XIII edizione

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Spettacolo dopo spettacolo ed emozioni dopo emozioni il Cortile Teatro Festival è giunto all’ultimo spettacolo. Martedì, infatti, presso la Tenuta Rasocolmo, alle ore 20.30, andrà in scena la pièce dal titolo L’arto fantasma. Scritta, diretta e interpretata da Michelangelo Maria Zanghì la pièce ricorda le terribile tragedia che nella notte del primo ottobre 2009 ha colpito Giampilieri. Una tragedia che nonostante sia stata dimenticata a livello nazionale è  più viva che mai nel cuore dei messinesi.

Al fianco di Zanghì ci saranno anche  Alessio Bonaffini e Nunzia Lo Presti. Un gruppo di attori messinesi: Bonaffini è ben noto al pubblico del Festival per la sua grande sensibilità interpretativa, Lo Presti, già allieva di Emma Dante, ha tra l’altro al suo attivo anche film importanti come, per esempio, “Il traditore” di Marco Bellocchio.

Per spiegare meglio “L’arto fantasma” sono fondamentali le note di Zanghì.

«Primo ottobre 2009. Sulla periferia di Messina non smette più di piovere. Improvvisamente una montagna frana, portando via con sé case, macchine e strade. Ma soprattutto, il fango uccide decine di persone: donne, uomini, anziani. Bambini.

«Questa è la cronaca. Semplice, pura. Gelida. Ma cosa accade in una famiglia quando uno dei suoi membri muore in una circostanza come questa? Nell’immediato solo dolore e vuoto. Ma dopo?

«Quando il tempo passa, cosa resta in chi ha perso una figlia, una madre? Partendo da questa strage dimenticata – quella col maggior numero di morti, dopo il terremoto del 1908 – e per la giustizia senza responsabili, proveremo a rispondere a queste domande, raccontando quel dolore e quel vuoto, ma anche la rabbia e la speranza, di chi ha perso il proprio affetto a causa del menefreghismo e dell’incuria endemici nella profonda provincia siciliana, non solo martoriata dal malaffare e dalla politica più becera, ma anche – in questo frangente – abbandonata e sbeffeggiata da alcune delle più importanti istituzioni statali.

«Lo spettatore sarà preso per mano e condotto dolcemente in questo viaggio da Agata, Elio e Fortunato, tre esistenze segnate in maniera insanabile dalla tragedia.

«Amleto insegna: non esiste altro modo, se non il Teatro, per rappresentare gli orrori reali che rimangono, altrimenti, insopportabili»

La XIII° edizione di Cortile Teatro Festival si chiude nel segno  del ricordo di una Messina che può piegarsi sotto i colpi di un destino avverso, ma non si spezzerà mai.

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