Grandioso successo per l’evento dal titolo “Smarrimenti” svoltosi ieri presso il Museo Epicentro di Gala in occasione della XX° edizione della Giornata del Contemporaneo, nel corso del quale gli artisti Nino Abbate e Salva Mostaccio, fondatori del Museo, hanno incontrato numerosi amanti dell’arte, locali e non, confrontandosi in un dialogo aperto sulla situazione attuale degli “Smarrimenti” dell’arte contemporanea.
Un dialogo tra le persone intervenuti all’incontro nei luoghi del contemporaneo di Gala (Museo Epicentro, Giardino di Salva, Archivio del Museo e Studio d’arte ) in modo da avere una più conoscenza delle arti visive internazionali data la maggiore presenza e partecipazione degli artisti nella collezione del Museo Epicentro, Artisti storicamente rappresentanti dal movimento Futurista con Guido Strazza presente all’ultimo mostra del Futurismo in Italia a Roma e Venezia negli anni quaranta fino alle ultime tendenze, tra gli altri Roberto Cuoghi, Massimo Bartolini, Giovanni Iudice, Giuseppe Veneziano, artisti presenti nelle maggiori collezioni pubbliche e private e alle più prestigiose Rassegne internazionali d’arte contemporanea come la Quadriennale Nazionale d’arte di Roma, La Biennale Internazionale d’arte di Venezia e Documenta di Kassel in Germania.
Le opere in collezione del Museo Epicentro sono oltre 1200 mattonelle d’arte (Tra gli artisti si ricordano: Carla Accardi, Enrico Castellani, Aldo Mondino, Gillo Dorfles, Fabio Mauri, Gianfranco Baruchello, Vettor Pisani, Giosetta Fioroni, Titina Maselli, Pietro Consagra, Gianni Bertini, Ernesto Treccani, Trento Longaretti, Piero Guccione, Agostino Bonalumi, Omar Galliani, i fotografi, Letizia Battaglia, Gabriele Basilico, Miche Zaza, Elisabetta Catalano, Armin Linke ecc…).
L’incontro, oltre alla conoscenza dei luoghi di Gala ricchi di cultura e testimonianze d’arte, ha puntato e acceso i riflettori sulla “Parola”, intesa come libertà di costruzione per la libertà dei popoli, mezzo potente di conoscenza e sapienza per avere un futuro migliore privo di guerre e oppressione dei popoli più deboli.