Brio, leggerezza e profondità di contenuti; questi gli elementi della pièce dal titolo Una come me. Protagonista Matilde Brandi, che domenica scorsa ha inaugurato la settima stagione quiNteatro, diretta da Giuseppe Pollicina, in scena al Teatro Trifiletti di Milazzo.
In apparente antitesi tra loro questi termini sono quelli che meglio hanno contraddistinto il tema trattato; La schizofrenia, declinata nell’accezione della doppia personalità. Un tema che rappresenta ancora un grosso tabù nella società odierna; poche volte, infatti, viene reso oggetto di spettacoli teatrali così come anche di pellicole cinematografiche, eppure è una patologia che coinvolge 245.000 persone in Italia, e non sempre diagnosticata tempestivamente.
È così, tra sorrisi e riflessioni la vulcanica Matilde Brandi, insieme a insieme a Salvo Buccafusca e Andrea Zanacchi è riuscita a far breccia nel cuore del pubblico, anche senza grandi spiegazioni didascaliche.
Mai come in questo caso il teatro ha assolto in pieno il suo compito; portare in scena tutte le sfumature della vita, anche quando si tratta di portare alla luce la nostra parte nascosta, quella più vulnerabile, che rappresenta il nostro vero io. Ogni uomo o donna che sia possiede dentro di sé tante sfaccettature; scegliere la parte che vogliamo far emergere significa dare spazio alla nostra personalità, possibile soltanto se ci si conosce a fondo.