Buona la I° per Milazzo Crime Book Fest

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Le idee sono come dei sassolini che buttati in acqua formano dei cerchi concentrici perfetti e quando queste idee trovano il giusto appoggio si trasformano in una splendida realtà.

Questo è quanto è successo alla prima edizione del Milazzo Crime book Festival, ideata e diretta da Nino Genovese, giovane scrittore barcellonese. L’evento, che ha avuto luogo lo scorso weekend presso Palazzo D’Amico a Milazzo, e ha ospitato una nutrita rappresentanza di scrittori di caratura nazionale, è stato possibile grazie anche al supporto di un’amministrazione giovane e attenta ai desideri della città che, nella figura del sindaco Giuseppe Midiri, dell’assessore Fabiana Bambaci e dell’esperta Lucia Scolaro, ha trovato piena attuazione. Così, un evento nato all’inizio come un semplice concorso letterario, via via ha preso sempre più le sembianze di un grande evento culturale, pari a quelli di respiro nazionale.

Giuseppe Midiri: “Abbiamo accolto l’iniziativa perché la nostra città indipendentemente da tutto il resto sta abbracciando le iniziative legate al mondo della Cultura e nello specifico al mondo della letteratura, e Palazzo D’Amico ormai sta diventando un punto di riferimento per la presentazione tantissime opere e tantissime iniziative.  Mi è anche piaciuta l’idea del Crime book perché so che è un segmento in fortissimo sviluppo. L’unica preoccupazione adesso è che siamo partiti fortissimo, nel senso che gli autori presenti sono dei nomi altisonanti. Non so, nella seconda edizione, cosa succederà”.

Fabiana Bambaci: “Con Nino ci siamo visti ad aprile, quando mi portò una copia del suo ultimo romanzo e ci siamo ripromessi di vederci presto per organizzare qualcosa”.

Lucia Scolaro: “Mi incuriosiva che un medico avesse questa passione per il giallo, perché il giallo, il Noir è un interesse di nicchia rispetto ad altri generi letterari più commerciali. L’idea è nata in un bar barcellonese e io ho colto la palla al balzo ritenendo l’idea interessante perché ritenevo e ritengo che Milazzo fosse il luogo più giusto per giocare questo ruolo. C’erano tutta una serie di coordinate che mi facevano pensare che potesse essere una buona iniziativa da portare avanti “.

Dopo i saluti istituzionali si è entrato nel vivo del Festival, o festa così come l’ha chiamata Nino Genovese.

Ad inaugurare la prima edizione del Milazzo Crime book è stato Salvo Toscano che intervistato da Nino Genovese, ha parlato dell’ultimo romanzo che vede ancora una volta protagonisti i fratelli Corsaro dal titolo L’ultimo presagio, edito da Newton Compton.

Attraverso un’intervista informale, a tratti scanzonata, Salvo Toscano ha tracciato i contorni della sua nuova storia. Due fratelli, un avvocato e un giornalista, diversi fino all’inverosimile, che perseguono il medesimo obiettivo; la giustizia. Due morti apparentemente diverse, ma con molti tratti in comune.

“In questo libro tu parli delle morti invisibili “.

“Questo è un libro che segue il precedente. Tutti e due hanno come tema il rapporto tra genitori e figli”.

Com’è vedere i propri personaggi in TV? Sono rappresentati li volevi tu? Cos’hai trovato di diverso? Emozioni che hai provato vedendoli nella trasposizione cinematografica.

“Gli adattamenti sono sempre un’interpretazione. L’adattamento è un tradimento ed è inevitabile che sia così”.

A Salvo Toscano ha fatto seguito la presentazione del romanzo Sto mentendo di Maria Elisa Aloisi, pubblicato da Mondadori. L’autrice è stata intervistata dalla professoressa Mariella Sclafani ed entrambe hanno focalizzato l’attenzione sul duplice significato del titolo del romanzo. Un titolo che è già di per sé un’affermazione di ciò che rappresenta il lavoro dello scrittore così come quello dell’avvocato. Entrambi ricco di sfumature, dove niente è mai come sembra.

In Sto mentendo ritroviamo l’avvocato Ilia Moncada alle prese con un nuovo caso sul quale fare luce, e alle prese con i casini immancabili della sua vita privata.

La seconda giornata è stata caratterizzata da altri tre incontri letterari e dalla finalissima della prima edizione del concorso letterario indetto dal Crime Book Festival di Milazzo.

Protagonisti della seconda giornata del Crime book Festival gli scrittori Giorgio Lupo e Claudia Cocuzza, che si sono intervistati a vicenda. A rompere il ghiaccio è stata Claudia Cocuzza che ha presentato l’antologia 365 racconti gialli thriller e noir, edita da Delos Digital, e di cui lei  e Marika Campeti hanno curato ogni singola fase; un’antologia  che torna a rivedere la luce dopo dieci anni dall’ultima pubblicazione.

Claudia raccontaci come nasce l’idea e come si differenzia dalla precedente esperienza?

Claudia Cocuzza; “La trecentosessantacinque è un’antologia di racconti brevissimi, di una pagina per ogni racconto il tema per questo ritorno della 365 il giallo nelle sue sfumature the thriller e del Noir. Ogni racconto corrisponde a un giorno dell’anno e coordinare un progetto simile è stato è stato difficile sia nella selezione dei 365 autori e conseguentemente dei 365 racconti sia perché ogni racconto doveva essere autoconclusivo e quindi avere tutti gli elementi di genere Crime in 2000 battute, per questo la 365 si può definire un laboratorio di scrittura a tutti gli effetti. La365 è stata ferma per dieci anni per una questione organizzativa.

Il problema è che dieci anni fa la Writers Magazine Italia aveva un forum che abbiamo dovuto abbandonare  perché obsoleto, quindi abbiamo dovuto creare un luogo d’incontro virtuale che raccogliesse gli autori che volevano partecipare e all’interno del quale fare una prima selezione. Il luogo dedicato è stato il nostro gruppo facebook, cui abbiamo abbinato una chat messenger.

Quali sono stati gli elementi in base ai quali da 1200 siete arrivati ai 365?

“Abbiamo ricevuto di tutto. La selezione è stata basata sul rispetto del genere e sul fatto che il racconto dovesse essere autoconclusivo, poi tra i diversi racconti pervenuti abbiamo selezionato quelli che già sin dalle prime righe ci colpivano perché essendo un racconto così breve se non aggancia il lettore sin dalle prime battute non funziona.

Claudia Cocuzza intervista Giorgio Lupo

Il protagonista della danza delle anime è Placido Tellurico che non esordisce in questo romanzo ma lo troviamo lo iniziamo a conoscere nel precedente dal titolo La Tana del polpo. Chi è Placido Tellurico? Raccontaci la sua backstory.

“Placido Tellurico è un commissario molto affascinante, tipo divo di Hollywood, e faceva parte della Squadra Catturandi, E poiché era così sicuro e pieno di sé ciò lo porta a commettere un gravissimo errore: contribuire all’arresto e alla condanna all’ergastolo di un innocente. Due anni dopo, però, la mafia lo informa che sin dall’inizio delle indagini lo aveva manipolato. Ciò mandò Placido tellurico in crisi. Quindi si potrebbe dire che in questo romanzo inizia un percorso di maturità del protagonista”.

A chiudere il ciclo di presentazioni è stato Roberto Mistretta, che partendo dalla presentazione del suo ultimo romanzo I delitti del Castello edito da Frilli editore ha ripercorso, con l’aiuto di domande mirate da parte della professoressa Barbara Andaloro, gli anni della sua carriera giornalistica Grazie anche alla quale ha iniziato la sua nuova carriera di scrittore.

La serata si è conclusa con la premiazione del romanzo dal titolo La gelsominaia di Claudio Pinna per la sezione inediti, che sarà presto pubblicato da Frilli editore.

L’appuntamento con il Crime book Festival di Milazzo è rinnovato all’anno prossimo con nuove ed emozionanti storie tutte da vivere… Perché tuffarsi tra le pagine di un libro significa vivere nuove vite in mondi inesplorati.

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