Rai Gulp celebra il Giorno della Memoria con il corto Un nome che non è il mio

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“Se facessimo un minuto di silenzio per ogni vittima della Shoah, dovremmo restare in silenzio 11 anni e mezzo”.

È questa la frase che dà il via al cortometraggio animato dal titolo “Un nome che non è il mio”, che oggi, in occasione del Giorno della Memoria, andrà in onda in prima tv assoluta alle ore 19.35 su Rai Gulp e sarà proiettato per tutta la giornata al Memoriale della Shoah di Milano.

Tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Brunialti,  il corto diretto da Dario Piana è ispirato alla storia dell’eroina polacca Irena Sendler, la ‘Schindler di Varsavia’ che portò fuori dal ghetto quasi 3000 bambini ebrei.

La pellicola racconta la storia di Rudolf Steiner, un uomo invecchiato con la convinzione che tacere il suo passato doloroso sia l’unico modo per tenere la sua famiglia lontana da quella sofferenza.

Le cose cambiano il giorno in cui suo nipote Marcus, quindicenne ribelle, viene sospeso per cinque giorni per aver imbrattato i muri della scuola con frasi oltraggiose verso una compagna di classe di religione ebraica. È allora che Rudolf comprende che la memoria che smette di essere detta smette anche di essere compresa ed è così che propone al ragazzo un viaggio in Polonia, l’ultima occasione per rivivere una storia che nemmeno le sue figlie conoscono.

Siamo nella Varsavia del 1939. Se c’è una cosa che Janusz ha imparato dai film e dai fumetti è che gli eroi vincono sempre. Finché, una sera, suo padre Yaacov Katznelson, negoziante ebreo di Lodz, torna a casa con un occhio nero e la camicia strappata, dopo essere stato aggredito senza alcun motivo. Allora, due sono le possibilità: o non è un eroe, o i film raccontano bugie. Di certo, non può immaginare, a cinque anni, quello che il suo popolo e la sua famiglia dovranno sopportare. Ma Janusz capirà sulla propria pelle che gli eroi esistono eccome e ne incontrerà tanti, come quell’infermiera Jolanta che gli cambierà la vita per sempre.

Per il suo valore di testimonianza il cortometraggio ha ricevuto l’endorsement dall’organizzazione ebraica Benè Berith Roma e della Comunità Ebraica di Milano.

Tenere viva la memoria di ciò che è avvenuto è l’unico modo affinché una tale tragedia non accada mai più.

 

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