Lo spirito della cenere, un romanzo che indaga il male più oscuro

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Cosa si è disposti a fare per salvare un figlio? È questa la domanda che aleggia per tutto il romanzo di Ignazio Pandolfo, dal titolo Lo spirito della cenere pubblicato da Leone Editori.

Tutto inizia con la scomparsa di Giorgio Rosati,  giovane rampollo di una famiglia blasonata.

Il caso viene affidato, per vie traverse, a Sonny Cattaneo,  detective privato con il vizio del gioco d’azzardo, il quale accetta di buon grado l’incarico sia per risolvere i suoi debiti di gioco, sia per rimettersi in pista, convinto che tutto sommato sia un caso semplice. Ma, quando si tratta della morte nulla è semplice.

A istruirlo sul caso è l’avvocato Assenzio, il quale gli fa capire sin da subito che i genitori si sono rassegnati alla morte del figlio, ma quel che vogliono è comprendere quali sono state le cause che hanno portato a questa sua morte. Ed è qui che inizia per Sonny una discesa agli Inferi.

Più il detective si addentra nelle ricerche del giovane più è facile capire come la fine di Giorgio Rosati sia soltanto la punta dell’iceberg.

Molti sono i personaggi che ruotano intorno a questa vicenda, nella quale il male non ha soltanto una faccia, e nulla è mai ciò che sembra.

Caratterizzata da un ritmo serratissimo, l’opera è così intrisa di mistero che in alcune parti ricordano le trame noir di Giorgio Faletti, l’autore prende per mano il suo lettore portandolo a confrontarsi con il suo lato più oscuro.

Prendere atto che nell’uomo convivono luce è tenebre è l’unico modo per scegliere da che parte stare.

Queste sono tutte le premesse di un romanzo da leggere tutto d’un fiato, con la consapevolezza che dopo non si sarà più gli stessi.

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