Prosegue, mietendo un successo dopo l’altro, la stagione ANNO ZERO del Nuovo Teatro Scaletta, di Scaletta Zanclea sotto la direzione artistica di Maurizio Puglisi. Domani, alle ore 18.30, andrà in scena la pièce dal titolo Il sogno di Yerma.
La pièce racconta la storia di una donna che desidera ardentemente avere un figlio, ma il suo sogno non si esaudirà a causa della sterilità che molto probabilmente riguarda il marito. Yerma in spagnolo significa, arida, secca, appunto sterile. Il destino della protagonista è nel suo nome, e contro questo destino Yerma lotta fino alla fine. La conclusione sorprende per la sua tragicità, ma non meno per il suo significato simbolico. Il marito, Juan, viene ucciso dalle nude mani di Yerma, in un modo che ha dell’inverosimile, se si pensa alla concretezza del gesto. Tale atto sovrumano ci dice che la protagonista non è più solo una donna. Essa si è tramutata in terra che urla l’orrore di non essere fecondata, di non essere più vita. E’ la vita stessa a ribellarsi di fronte alla sua negazione. Nella messa in scena tutta al femminile prodotta dal Teatro dei Naviganti, il marito Juan – controparte maschile – è assente e prende vita nei pensieri di lei, nei desideri, nella sua speranza di maternità, richiesta incessante di vita. Juan si incarna nelle parole di Yerma, parole che rimbalzano inascoltate contro le sorde pareti della loro casa.
A dare spessore a questa storia caratterizzata da forte emozioni un grandioso cast composto da Maria Pia Bilardo, Gabriella Cacia, Elvira Ghirlanda, Maria Grazia Milioti, e Chiara Trimarchi.
Ad accompagnare Yerma verso la metamorfosi è un coro di serventi “Voci” – personaggi nati da un intenso lavoro di riscrittura. Esseri non propriamente umani nella loro essenza e nelle fattezze – che con distaccata ironia (a volte con necessaria spietatezza), innescano gli avvenimenti che compongono la storia; fino all’epilogo che le vede unite (le Voci e Yerma), nello scopo di esistere malgrado la minaccia della fine.
Ancora una volta sulle tavole di un palcoscenico scorre la vita declinata in tutte le sue sfumature.