Tutto è pronto per accogliere i Nomadi, la band più longeva della musica italiana, che si esibiranno domani, alle ore 21.00, in piazza Garibaldi a Sulmona.
L’evento, a ingresso gratuito, fortemente voluto dagli emigranti peligni, e in particolare dal Cav. Filippo Frattaroli (Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo) e Joey Crugnale, per rimarcare il proprio legame con la propria terra di origine.
I Nomadi tornano a Sulmona, a distanza di alcuni anni, con il loro nuovo show, che fa seguito ai festeggiamenti per i 60 anni di carriera e all’uscita dell’ultimo album “Cartoline da qui”. La band, la seconda più longeva al mondo dopo i Rolling Stones, fu fondata nel 1963 da Augusto Daolio e Beppe Carletti. L’attuale formazione è composta da Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino e voce), Yuri Cilloni (voce) e Domenico Inguaggiato (batteria). Nel 2023 i Nomadi hanno festeggiato i 60 anni di musica ma loro sono ancora lì: 90 concerti all’anno in tutta la Penisola con una media annuale di 1.000.000 di spettatori che comprendono bambini, genitori e nonni, creando così quello che si può definire il “popolo nomade”. In scaletta ci saranno tutti i maggiori successi del gruppo come “Noi non ci saremo”, “Gli aironi neri”, “Dove si va”, “Mercanti e servi”, “Il fiore nero”, “Cammina, cammina”, “Ma che film la vita”, “Salvador”, “Il paese delle favole”, “Io voglio vivere”, “Ho difeso il mio amore”, “Un giorno insieme”, “Canzone per un’amica”, “Dio è morto”, “Io vagabondo”, oltre a “Il paese”, brano che rappresenta il sentimento di tanti italiani nel mondo.
“La presenza nel mondo di tanti italiani, il loro fondamentale apporto al progresso economico e sociale del Paese, ci riempiono tutti d’orgoglio”, ha scritto Beppe Carletti dei Nomadi nella pubblicazione che accompagna l’iniziativa di Sulmona, “Un impegno di molti decenni che ha permesso a tanti nostri concittadini di conquistare posizioni di rispetto e considerazione nella società. In oltre 60 anni di carriera dei Nomadi abbiamo viaggiato in tutto il mondo, portando la nostra musica ovunque: in ogni località in cui ci siamo recati, anche in quelle meno blasonate, abbiamo sempre incontrato tanti italiani che erano lì per lavorare e rendere onore al nostro paese. Il ruolo degli italiani all’estero resta oggi fondamentale per l’approfondimento dei vincoli tra Italia e resto del mondo. Anche l’italianità è una componente importante dell’identità multiculturale di molti paesi stranieri: si esprime nell’attaccamento ai valori d’umanità, di laboriosità, di solidarietà. Per questo, nell’anno del turismo delle radici, ben vengano iniziative come quelle di Sulmona in cui si punta a rafforzare il legame con la Patria d’origine”.
Il concerto sarà anche trasmesso via streaming, per consentire di poterlo seguire a tutti gli italiani nel mondo (link: https://www.youtube.com/live/TWLyKgAuHVw).
Sempre giovedì 22 agosto, alle ore 17, a Sulmona, nella sala consiliare di Palazzo San Francesco (in Via Mazara, 21) ci sarà il convegno “L’emigrazione abruzzese nel mondo tra storia, esperienze e opportunità nell’anno del turismo delle radici”. La conferenza sarà l’occasione per omaggiare gli abruzzesi all’estero e ribadire l’importanza del progetto del “turismo delle radici” che vuole favorire la scoperta da parte degli italiani residenti all’estero dei luoghi d’origine delle loro famiglie.
Saranno presenti autorità istituzionali, tra cui l’assessore ai beni e alle attività culturali della Regione Abruzzo, Roberto Santangelo, la Senatrice Gabriella Di Girolamo e l’assessore alla cultura del comune di Sulmona, Carlo Alicandri Ciufelli. Tra gli interventi quelli degli imprenditori Mr. Joey Crugnale, Cav. Filippo Frattaroli e Cav. Domenico Susi (presidente della Federazione delle associazioni Abruzzesi – USA). Inoltre, Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore e autore di numerosi libri sul tema dell’emigrazione, presenterà il recente volume “Ti ricordo così” (One Group Edizioni), in cui racconta alcune grandi personalità abruzzesi nel mondo. Un libro dal grande valore conoscitivo e affettivo, e in cui emerge la lunga frequentazione dell’autore sia delle nostre comunità sparse nel mondo, sia di alcuni dei nomi più rappresentativi della cultura contemporanea.