Prime visioni al Cortile Teatro Festival

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Continuano le prime visioni al Cortile Teatro Festival, diretto da Roberto Zorn Bonaventura,  con due  compagnie teatrali messinesi tra più qualificate in campo nazionale, entrambe in scena presso l’Area Iris, alle ore 21.30.

Ad inaugurare la settimana, domani, sarà la compagnia Carullo-Minasi, che presenterà il primo studio di “Umanità nova, cronaca di una mancata rivoluzione”, drammaturgia di Fabio Pisano, interpretato da Giuseppe Carullo e diretto da Cristiana Minasi.

Così la Carullo-Minasi presentano il loro lavoro: «I Moti di Reggio, i cinque anarchici morti sulla strada, sono la disturbante scheggia di un’Italia impazzita, sono l’eco di un “mito” andato a finire male. Una generazione, quella dei ventenni del ’68, che ha lottato e che ha perso, anzi peggio è stata strumentalizzata dal potere. Ha ragione lo scrittore Luis Sepulveda: “Narrare è resistere”. Resistere alla tentazione di dimenticarli, di dimenticare. Lo spettacolo – narrando della specifica vicenda dei cinque anarchici di Reggio e del conflitto generazionale scatenatosi negli anni Sessanta e subdolamente cavalcato dai movimenti di estrema destra italiana per creare una strategia della tensione volta a far accettare alle classi dirigenti l’eventualità di una dittatura – intende farsi portatore dell’importanza della Storia, della sua conoscenza e della sua corretta trasmissione per evitare che i fatti si ripetano senza che li si conosca. Non a caso il titolo dello spettacolo richiama il nome del celebre settimanale anarchico. Le forme di comunicazione, le verità che emergono e non emergono, la memoria, la dimenticanza, la perdita di rappresentanza e la difficile, se non impossibile, voglia di partecipare ai movimenti di rivoluzione non ha consentito a “quelle nuove generazioni” di proseguire sulla strada che da sempre appartiene ai giovani di tutti i tempi: il sogno». Collaborano allo spettacolo Fabio Cuzzola, Giovanna La Maestra e Massimo Ortalli.

Sabato sarà la volta di “QA – Quasianonimaproduzioni” con “Minima mente blu”, scritto e diretto da Auretta Sterrantino e interpretato da Giulia Messina.

“Minima mente blu”, interpretato da Giulia Messina, ha come sottotitolo “Accordi sintetici per una nudità d’essenza”. Perché? Sterrantino spiega così la messinscena nelle sue note di scrittura e di regia: «Tutto prende le mosse da uno spettacolo realizzato nel 2016 e dedicato a uno studio sul pittore Kandinskij e il musicista Schönberg. A distanza di anni torniamo sul tema per riprendere il cammino della Trilogia sull’Arte, che si concentra innanzitutto sull’urgenza che muove l’artista, sul confronto a cui egli è chiamato nel corso del proprio processo creativo e, contemporaneamente, sulla relazione tra il suo mondo e quello esterno. La riflessione riparte in questo lavoro dal principio di necessità della “nudità” di fronte a noi stessi e agli altri e si concentra soprattutto sul conflitto che anima l’artista, attraversato dall’ansia di ricerca, dalla tensione verso il Sublime e dalla frustrazione che spesso ne deriva. La via percorsa si muove tra musica e colore, tra punto, linea, movimento e parola e lungo questo solco si agita Sibilla, ora incerta ora decisa, schiacciata da una parte dagli orrori di una guerra difficile da comprendere e dall’altra da un passato che la tormenta: che fare? Restare attaccati al passato o sfrondare tutto da ogni falsità e giungere alla pura essenza, alla nudità, intesa come ruvidità, assenza di fingimenti o filtri digitali con cui oggi modelliamo avatar che tanto poco ci somigliano? Essere in mi minore, azzurro chiaro, come il sogno che porta in sé il presagio dell’oscurità? O sintetizzarsi in sol diesis minore, blu, profondo e nostalgico, tendendo verso il cielo, verso la contemplazione oltre la fisicità? Tra “parole, lettere, numeri, frazioni, circostanze” proveremo anche noi, insieme a Sibilla, a declinare la nostra ricerca, un viaggio ardimentoso attraverso mille menzogne da svelare su “accordi sintetici per una nudità d’essenza”: MINIMA MENTE BLU». Musiche e progetto audio sono di Vincenzo Quadarella, il disegno luci è di Stefano Barbagallo, l’assistenza alla regia di Elena Zeta.

Lo spettacolo “Semper Fidelis” sarà recuperato l’1 settembre, sempre nell’Area Iris. Scritta e diretta da Saverio Tavano, la messinscena è interpretata da Margherita Smedile, Vincenzo Tripodo e Francesco Gallelli.

Si preannunciano serate dense di grandi emozioni dalle quali lasciarsi travolgere.

 

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