L’attesa è finita. Dopo una lunga assenza Enzo Currò torna nella sua terra natale per inaugurare la sua nuova mostra. Sabato, infatti, alle ore 17.30, nella galleria d’arte Spazioquattro al numero 120 di via Ghibellina a Messina, sarà inaugurata la mostra dal titolo “Sabbia niura”, visitabile fino al 17 novembre.
Artista messinese con esperienza trentennale, Enzo Currò vive e lavora tra Oudon, a pochi chilometri da Nantes, e Messina.
Ha iniziato a muoversi molto presto nel mondo dell’arte, indirizzando la sua ricerca verso quel vetro capace di far filtrare e modellare la luce. Ha quindi affinato la tecnica di bassorilievo sotto la guida del maestro romano Cesare Covre e realizzato vetrate artistiche che non solo attraversano ma pure suggestionano tutte le sue creazioni.
Nel 1987 apre un atelier a Messina e lì ha inizio la sua abbondante produzione artistica, fondata sulle tecniche della grisaglia e l’utilizzo delle dalle de verre dall’effetto squisitamente materico. Sua la realizzazione delle vetrate istoriate del Santuario di Montalto a Messina, dei numerosi lavori di restauro sul territorio siciliano e di quelli su commissione privata.
All’interesse per la plasticità della materia, cui l’artista gradualmente giunge, si devono molti disegni e pitture. La scultura costituisce l’ulteriore tassello, nella sperimentazione costante delle modalità espressive, di quel percorso cominciato dal vetro. E sono bronzo, marmo, materiali poveri come la pietra e il ferro a essere dapprima plasmati, poi vivificati.
Le sue opere sono presenti sul territorio nazionale e internazionale, dove peraltro ha esposto in molte personali e collettive.
In Francia Enzo Currò ha sempre portato un po’ della sua Sicilia e Sabbia niura, che mescola sabbia, resina e acrilici, che intreccia luoghi e anime, che avvinghia terra e cielo, ne costituisce l’omaggio più prezioso.
Dalla nota della curatrice Giusi Arimatea: “Sabbia niura è terra che esige considerazione. E infinito.
Sabbia niura è Sicilia che vaga per il mondo, che si mescola con gli altrove più improbabili.
Sabbia niura è materia che pulsa, che lusinga altra materia, che aduna attorno a sé elementi naturali e artificiali. E poi li lascia liberamente danzare.
Sabbia niura è il pretesto per geometrie vergini a memoria del tempo del vetro che fu.
Sabbia niura è un oceano di granelli che irrompe sulla tela e ne travolge le cose, ne costruisce le case.
Sabbia niura è vitalità, dinamismo. Sabbia niura è quiete.
Sabbia niura è sabbia che tracima, che avanza ostinata lungo i bordi.
Sabbia niura è sicurezza. Sabbia niura è conforto. Sabbia niura è certezza.
Sabbia niura è reale, è metafisica. Sabbia niura è vita”.
La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato (dalle ore 17.00 alle ore 20.00). L’ingresso è gratuito.
Queste le premesse di una mostra ricca di pura emozione.