Continua al Piccolo Teatro Ettore Petrolini il viaggio alla scoperta dei 170 anni di storia che si celano dietro la rinascita del teatro Placido Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, voluta dall’Associazione Culturale Genius Loci, presieduta da Bernardo dell’Aglio, che in questi anni è stata attivamente impegnata nell’organizzazione di eventi culturali sul territorio barcellonese volte a riscoprire le bellezze artistiche di Barcellona. Al riguardo Dell’Aglio ha aggiunto “Noi da statuto abbiamo due capisaldi fondamentali: 1) valorizzazione, conoscenza, cultura, salvaguardia dei beni culturali di Barcellona Pozzo di Gotto.
2) valorizzazione e conoscenza dei Genius Locii perchè noi partiamo dal presupposto che chi produce qualcosa in futuro dovrà poi essere ricordato”.
Dopo una prima dettagliata introduzione a cura del professor Gaetano Mercadante e Nina Mazza avuta luogo lo scorso venerdì 4 novembre nel quale sono stati ricostruiti gli avvenimenti che si sono avuti tra il 1845 è il 1979, lo scorso venerdì 11 novembre il viaggio è continuato con Giuseppe Pollicina coadiuvato da Raffaella CAMPO. Un viaggio che ha visto al centro il ventennio 1980 – 2000. Ad introdurre il tema della serata è stata Raffaella Campo, la quale ha tracciato la linea spazio temporale che avrebbe poi scandito la serata “Penso che la storia del nostro teatro meriti di essere raccontata e gli anni che racconteremo sono anni cruciali, importantissimi, a cui sono molto legata perché molti degli attori di cui vi parlerò li ho incontrati sul mio cammino. È un lavoro di ricostruzione nato dai ricordi che si sono intrecciati con i materiali che Giuseppe Pollicina è riuscito a recuperare, e questo filo della memoria ci ha portato a riscoprire locandine, vecchie immagini ma anche a riscattare testimonianze dirette di attori che, pur se hanno lasciato il palcoscenico, sono tuttora la memoria storica di quegli anni. Stasera parleremo del ventennio che va dal 1980 al 2000. Si tratta di anni molto particolari, sono anni cruciali sia all’interno del nostro Paese che a Barcellona Pozzo di Gotto per cui guardare questi eventi con l’attenzione del teatro e riscoprire la voglia di rinascita teatrale in quegli anni significa guardare all’aspetto più profondo e forte della Barcellona artistica e culturale. Si tratta di anni in cui i teatri intesi come spazi fisici venivano a mancare, non soltanto nella nostra città, dove il vecchio Mandanici era stato distrutto, ma anche a Messina dove il teatro Vittorio Emanuele era stato ricostruito e completato nel 1980 ma fu di aperto al pubblico soltanto nell’85; ad inaugurare la nuova riapertura del Teatro Vittorio Emanuele fu l’Aida, ultimo spettacolo in scena prima del terremoto del 1908, Ragion per cui chi voleva fare teatro doveva trovarsi nuovi spazi come magazzini, falegnamerie. Questo significa che il teatro non è mai morto perché i suoi protagonisti lo hanno sempre tenuto in vita. Barcellona che prima contava 10 teatri improvvisamente si ritrovava sprovvista bisognerà attendere molti anni per avere degli spazi che possano definirsi tali.
Nel 1983 sarà una cooperativa intitolata La Fenice nata da un’idea di Domenico Mercadante a dare vita ad un primo spazio teatrale che divenne un punto centrale all’interno dell’intera provincia: stiamo parlando del Cinema Excelsior. a riguardo vi fu un’operazione vera e propria ricostruzione e realizzazione di un vero teatro: si inventarono i maniglioni antipanico, si verniciarono le sedie con una vernice ignifuga, si creano anche varie tecnologie adatte al funzionamento di un teatro. Dopo il 1983 andarono in scena in scena al Cinema Excelsior, inaugurato da padre mento, molte commedie dialettali come le commedie di Martoglio e Pirandello. Siamo alla metà degli anni Ottanta, e in quegli anni Barcellona cresce ed è sempre in attesa della ricostruzione del Mandanici, così soleva ripetere dalla stazione di Radio Barcellona Michele Stilo. Il 1986 resta negli annali perché Nenè Perlini porterà in scena, la Didone Ad on ice Domine, su testo di Emilio Isgrò, proprio all’interno del Teatro Mandanici ancora in costruzione.
Giunti all’87 La Fenice cambia nome in compagnia Le Maschere e guidata da due pilastri del teatro dialettale come Nino Calamuneri e Turi Confarelli si affida alla regia del ventenne Giuseppe Pollicina per ripartire sul solco della commedia musicale, ed è proprio grazie a questo sodalizio che nel 1988 nascerà a Barcellona Pozzo di Gotto il primo musical, che andrà in scena all’Auditorium San Vito. un altro luogo che ha tenuto alta la fiamma del teatro è senza dubbio il Teatro dell’Oratorio Salesiano. nell’85 inizia la sua attività l’Associazione Cattafi, che affonda le sue radici nella Cestet, nella filodrammatica Don Bosco, nel gruppo teatrale salesiano ma che proprio nel 1985 muove i primi passi ed è proprio nell’oratorio che si muovono donne e uomini desiderosi di fare teatro e che saranno il cuore dell’Associazione Cattafi. Ricordiamo il professore Castanotto che è stato una colonna del teatro, il quale non solo ha scritto tante opere originali ma ha anche tradotto in vernacolo molte opere di Plauto e di Terenzio. Il 30 gennaio dell’85 è una data importante perché il teatro da Vittorio Currò nasce nella forma in cui lo conosciamo adesso e viene dedicato alla memoria di Vittorio Currò. C’è voglia di lavori nuovi e il 1995 vede sulle scene un lavoro diverso dal solito, Casa di bambola di Ibsen diretto da Giovanni De Pasquale, un’opera femminista che nel 1979, quando venne rappresentato la prima volta, con una giovanissima Emanuela Spinella destò grande scalpore.
In quegli anni cresce la voglia di commedia musicale ed è sulle tavole del Vittorio Currò che prende forma un’altra produzione teatrale di grande importanza che per il numero di attori, circa 54 persone e per le volte che è andato in scena in circa quaranta piazze ha fatto a lungo parlare di sé; stiamo parlando di Aggiungi un posto a tavola, caratterizzato da una scenografia di grande impatto, creata ad hoc da un giovanissimo Domenico Arcoraci.
Il 97 è un anno importante perché alcune alcuni soci della Cattafi varcano la soglia del teatro amatoriale per andare a ricoprire del ruolo importante a livello internazionale. diretti da Melo freni al Teatro Antico di Taormina andarono in scena Raffaella Campo, Giuseppe Pollicina e Filippo Fugazzotto. Nel 98 ricordiamo anche la crescita di un altro gruppo teatrale che è quello del teatro ragazzi che diventa grande Grazie soprattutto a Masina Spinella e Giusy Pino; si forma e si rafforza il gruppo della Savio Arte, che comincia a presentare dei veri e propri musical come quello di Mary Poppins.
Il 98 è un anno fecondo perché anche il sagrato della Basilica di San Sebastiano diventa luogo di rappresentazione”.
La storia dei 170 anni del Teatro Mandanici continua. L’appuntamento è per venerdì 18 alle ore 19.00 sempre al Piccolo Teatro Ettore Petrolini.