Il Teatro degli Eroi di Roma presenta Noi 2 tra pesci d’argento e coralli rossi

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Un weekend di pura emozione: è questo ciò che si preannuncia al Teatro degli Eroi di Roma dove sabato, alle ore 21.00, andrà in scena la pièce dal titolo NOI2 tra pesci d’argento e coralli rossi.

Ispirato al libro “Raccontami il mare che hai dentro vivere con un figlio autistico” scritto da Paola Nicoletti lo spettacolo racconta l’autismo attraverso la storia intima di una mamma e suo figlio, autistico.

Edito da Pendragon Edizioni di Bologna,  sin dalla sua prima edizione il libro ha riscosso un grandioso successo dovuto anche  alla sua duplice funzione. L’autrice ha infatti saputo interpretare e esprimere le emozioni, le sofferenze, le ansie, ma anche  le gioie e le piccole dolorose conquiste della quotidianità di una famiglia “autistica”, riducendo le distanze tra  la società e il mondo dell’autismo, aiutandola a comprendere e  conoscere superando un’”ignoranza” innocente ma inconciliabile con l’attuale realtà in cui  le diagnosi riguardanti la sindrome dello spettro  autistico continuano ad aumentare in maniera  esponenziale.

Da qui l’idea di cambiare strumento, cambiare linguaggio e renderlo fruibile ad  un pubblico diverso, e più vasto,  attraverso il teatro. Ed è stato proprio il palcoscenico a decretare l’importanza del messaggio di  “Noi2 tra pesci d’argento e coralli rossi”. La risposta degli spettatori ad ogni replica è stata straordinaria, una miscellanea di emozioni, tanta commozione, ma tanta energia positiva, unita al desiderio di condividere e capire sempre di più.

Nella piece teatrale guidata dalla preziosa regia di Pier Luigi Nicoletti si alternano un’infinità di stati d’animo, paura, gioia, sconcerto e energia, ma mai disperazione o pietismo. La chiave di lettura ironica che accompagna i monologhi della protagonista, la madre, e i dialoghi con il suo alter ego, una sorta di coscienza, voce interiore o parte razionale, rendono l’atmosfera  a tratti brillante e  divertente mentre in altri momenti si fa riflessiva e intimistica ma sempre schietta, sincera, vera.

Straordinarie le attrici in scena.

Francesca Nunzi, la mamma, un interpretazione magistrale in cui il ruolo teatrale si fonde con il suo essere madre e le emozioni sembrano realmente essere vissute sulla sua pelle. Racconta il percorso dalla scoperta di una gravidanza non cercata, con tutti gli sbalzi emotivi che questa comporta, un alternarsi di ansia, paura di  non  farcela, desiderio di una femminilità da poco recuperata e la gioia di una nuova vita che nasce dentro di lei, la consapevolezza della maternità come dono e poi avanti fino alla nascita gioiosa, all’arrivo di un bimbo amato, un maschietto dopo due femmine. Fatica  e amore accompagnano la crescita di questa famiglia, fino alla diagnosi: -disturbo generalizzato dello sviluppo- . Parole senza senso, nemmeno tanto spavento, poca consapevolezza dello tsunami abbattutosi  su di loro. Poi la fase dell’accettazione e il traguardo di un ricercato equilibrio di salvezza per tutti. Fino al compleanno dei 18 anni di Gabriele, per gli amici Lillo.

Saggia, razionale, ironica, provocatoria, protettiva la superlativa Lorenza Guerrieri nel ruolo della coscienza dell’ io adulto.

Ingegniosa, raffinata e rispettosa la scelta registica di non mettere in scena l’autismo di Gabriele, autistico di livello 3 non verbale,  affidando il ruolo non  ad un attore ma ad un coreografo ballerino, Saverio Santangelo.

Saverio, ballerino dotato di plastica sensibilità,  studiati i movimenti e le caratteristiche di Lillo  ha realizzato una coreografia che racconta il suo autismo  cercando di impersonarne le  emozioni esprimendole in una sorta di danza delicata e dolcissima attraverso i pannelli semitrasparenti della scenografia.

Pannelli che come in uno spazio immaginario della mente e del cuore scoprono, velano, nascondono e manifestano pensieri ed emozioni.

Non uno spettacolo dunque, ma un viaggio nel mondo imperscrutabile e “segreto” dei ragazzi affetti da autismo.

Lo spettacolo sarà replicato domenica alle ore 17.30.

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