Il compositore Paolo Cavallone conquista il pubblico con Suoni ulteriori

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E’ stato il pubblico delle grandi occasioni ad accogliere, ieri, la prima presentazione nazionale di “Suoni Ulteriori” il volume di poesie del compositore Paolo Cavallone.

All’evento hanno preso parte, oltre all’autore, il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Stefano Ferrante, il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e il giornalista e musicista Angelo Martini, che ha letto alcuni testi, estrapolando le parole che racchiudono la “poesica” dell’artista.

L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti. Cavallone, affermato compositore internazionale, ha incantato tutti con la sua “poesica”.

“In generale, non faccio distinzione fra musica e poesia, perché la parola contiene in sé sia un elemento fonetico, sia un elemento semantico”, ha spiegato Paolo Cavallone, “L’elemento fonetico è suono puro. Per mezzo dell’elemento semantico, invece, il significante sonoro acquista un significato ulteriore, che aggiunge uno strato “di superfice” (per non dire “più esplicito”) ai vari significati che la musica ed il suono possono veicolare ed acquisire. Inoltre, nel mondo della globalizzazione, inquadrando da diverse prospettive l’oggetto sonoro, esso può assumere configurazioni e significati sempre diversi (talvolta addirittura opposti, almeno apparentemente). Ad esempio, il suono fonetico “Dai”, in italiano vuol dire “sbrigati”, mentre in inglese “muori”. In senso strettamente musicale, ad esempio, l’ambito di un semitono potrebbe rappresentare sia la distanza più piccola fra due suoni (nel sistema temperato), sia una distanza enorme in una dimensione che Giacinto Scelsi avrebbe definito “sferica” (vale a dire in un ambito interno al suono, che procede per terzi e quarti di tono). Nel Vangelo di Giovanni, l’artista Dio crea per mezzo del suono/parola: “In principio era il Verbo. “poesica” è un neologismo creato dal musicologo Renzo Cresti (autore della prefazione di “Suoni ulteriori”) proprio ad indicare, nei miei lavori, la fusione del suono-parola; “poesia e musica contratte in un solo termine”.

Nel suo intervento, Valerio Sanzotta si è concentrato su due principali filoni che caratterizzano il canzoniere di Paolo Cavallone, ovvero la consapevolezza della tradizione letteraria e il rapporto tra poesia e musica. “Del primo aspetto”, ha detto Sanzotta, “sono prova i numerosissimi riferimenti (da Ovidio a Pascoli), oltre che una peculiare attenzione agli aspetti formali. Per quanto riguarda il secondo, il fatto che molte poesie dell’autore siano nate per la messa in scena o come parte integrante di una composizione musicale riafferma un antico legame tra le arti mai del tutto sciolto”.

Angelo Martini ha ricordato alcune delle collaborazioni più significative di Paolo Cavallone, tra cui quella con l’autore musicale e televisivo Andrea Lo Vecchio, confluita in un brano ancora inedito, e quella con il grande flautista Roberto Fabbriciani.

Il deputato Guerino Testa ha ricordato che “il maestro Cavallone è un indiscusso orgoglio abruzzese e italiano, compositore, pianista e poeta molto celebre a livello internazionale che con la sua arte porta a livelli elevati il nome dell’Italia su qualunque palcoscenico si esibisca. Ricordo quando nel maggio 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo del riconoscimento di “Ambasciatore abruzzese nel mondo”.

Un evento dunque di rara bellezza che resterà a lungo nella memoria dei presenti.

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