La rassegna Teatri di Naso prosegue con il pluripremiato Rasoio di Occam

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Secondo appuntamento con “Teatri di Naso”. Dopo il successo riscosso dalla pièce dal titolo “Pèriplo”, di e con Gaspare Balsamo,  domani, domenica 28 aprile, alle ore 18.00, andrà in scena al Teatro Alfieri di Naso “Il rasoio di Occam”, scritto da Giusi Arimatea.

Diretto da Giovanni Maria Currò lo spettacolo sarà interpretato da Alessio Bonaffini, Tino Calabrò e Mauro Failla.

La pièce ha al suo attivo un grande successo di pubblico ovunque sia stato rappresentato.  È ambientato in una data importante della recente storia italiana: il 9 maggio 1978, il giorno in cui fu rinvenuto il cadavere di Aldo Moro nel portabagagli di una Renault 4 rossa, in via Caetani a Roma.

Grazie alla radio, la cronaca nazionale irrompe in un tipico salone da barba del Sud, dove la grande storia si mescola con quella molto più piccola di tre uomini, immersi in una quotidianità tranquilla solo in apparenza.

Tra le note delle hit di quel momento, si scopre che ognuno dei tre ha un passato da dimenticare e un futuro in parte da scrivere. Tutto quanto – direttamente o trasversalmente – investe i tre uomini, in una mattina qualunque, diventata improvvisamente importante, necessita allora di una spiegazione. La teoria del rasoio di Occam propende per quella più semplice: sarà davvero così?

Intanto sono andati in scena, molto ben accolti dai più piccoli, i primi due spettacoli del cartellone collaterale “Primavera bimbi e bimbe”, cioè “Hello” e “Piccoli miti di mare”. Il terzo e ultimo, il 26 maggio, sarà “Il sarto furbacchione”, di Michelangelo Maria Zanghì.

Dopo “Il rasoio di Occam”, il prossimo appuntamento della rassegna “Teatri di Naso”, diretta da Roberto Zorn Bonaventura sarà lo spettacolo dal titolo “Era ottobre”, scritto, diretto e interpretato da Tino Caspanello, che andrà in scena sabato 18 maggio.

“Teatri di Naso” si avvale del sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, della direzione tecnica di Stefano Barbagallo e della grafica di Riccardo Bonaventura.

 

 

 

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